La Cartiera Binda
A Vaprio la prima attività produttiva, esercitata con una certa organizzazione industriale, è la cartiera, che l’aristocratica famiglia Monti impianta a metà del 700, sull’isola omonima, area così detta perchè stretta tra Naviglio e Adda. Qui il conte Paolo Monti apre una “folla da carta”, in cui la materia prima è costituita da stracci, utilizzando la roggia “Molinara”, prima deviazione del naviglio dopo l’incile di Concesa.
L’apertura di quasta cartiera venne fortemente voluta dalllo Stato di Milano, attraverso l’Univesità dei Cartari, a seguito della scarsità di carta per documenti pubblici, che obbligava le autorità ad importarla dalla Repubblica di Venezia. In questi anni viene quindi prodotta carta filigranata , di grande pregio, per la redazione di atti pubblici e notarili.
A fine 700 subentrano i frati Cistercensi di S. Ambrogio di Milano,poi , a metà 800, la società Maglia e Pigna, cui segue, nel 1875 la società Ambrogio Binda. Con la gestione Binda la cartiera è grandemente ampliata e , in seguito a diverse acquisizioni, l’intera isola diventa di propietà della società ed è quasi interamente occupata da fabbricati.
Nei decenni successivi l’unità produttiva di Vaprio diventerà una delle principali realtà della produzione di carta nello scenario italiano.
La produzione varia da carta per quaderni, registri, buste e fogli da disegno, fino alla fabbricazione della carta decorativa per laminati plastici (formica), che inizierà nel 1956 e diventerà il prodotto d’eccellenza , fino alla chiusura definitiva, dopo vari passaggi di proprietà, avvenuta nel 2007.
Ora l’intero complesso è in stato di abbandono e può essere osservato passeggiando sull’alzaia del Naviglio, subito dopo il ponte, in direzione di Concesa. Dalle aperture nel muro di cinta si possono intravvedere gli edifici del complesso produttivo, mentre per una visione panoramica bisogna salire sul passaggio pedonale della rivetta, che dal ponte porta al centro storico del paese.